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facilebook è una piccola realtà che si sta sempre più affermando nel campo dell'editoria digitale e nei servizi destinati ad autori indipendenti che desiderano pubblicare i propri lavori.

Ritengo che il miglior modo per presentare facilebook sia quello di raccontare il percorso che mi ha condotta a realizzare questo progetto.
E' nella lettura di questo percorso che probabilmente lo scrittore che decide di affidare la sua opera al nostro gruppo di lavoro, comprenderà a chi si consegna.
Dietro un progetto come questo c'è scontatamente una grande passione per i libri, ma non tanto come oggetto in sé, ovviamente, quanto per la storia che quest'oggetto, cartaceo e non, contiene.

Ma torniamo ad una decina di anni fa, quando ancora giovane madre di due figlie vivevo le mie vacanze economiche in una soleggiata San Vincenzo, dove ogni giorno in bici, dal mio campeggio, raggiungevo la spiaggia di Baratti, quel golfo suggestivo che amavo tanto.
Mio marito nel mese di Giugno al lavoro, ci raggiungeva solo nei fine settimana.
Fu quell'estate che Ginevra decise di piantare l'ombrellone vicino al mio. Lei con tutti i suoi fogli che volavano via, decise di mettersi accanto ad una mamma come tante con due piccole e chiassose bambine. Insolita scelta per quella signora di mezza età che sembrava essere una scrittrice. L'amicizia esplose, e non solo con me, ma anche con le bambine.
Quella vacanza volò nella ricchezza di conversazioni bellissime, e letture di pezzi di storia che lei scriveva a mano su una notevole quantità di fogli. Volò come il vento che quei fogli li faceva volare via e le bambine a corrergli dietro per riportarli a lei. E di quelli persi Ginevra ci rideva commentando, “se il vento se li è portati via vuol proprio dire che in questa storia non ci dovevano stare”. Le ponevo mille domande sulla storia, ma lei ogni volta mi rispondeva pescando un foglio fra i tanti ed invitandomi a leggerlo. Finì presto, troppo presto.
Quando le chiesi un numero, un indirizzo, lei mi rispose con un “Ci vedremo qui il prossimo anno, con la storia finita, con tutte quelle pagine che il vento ha deciso di salvare, con tutte quelle pagine che le tue figlie sono riuscite a recuperare, ed insieme, io e te, amiche di questa bellissima estate, leggeremo finalmente la nostra storia. Perché ormai è storia di tutte e due” Mi abbracciò, lasciandomi andare. Finì l'estate.
E poi l'autunno, quindi l'inverno, e lasciai passare anche la primavera.
Mio marito sapeva che avevo un'appuntamento con il ripetersi di una vacanza economica, ancora a San Vincenzo, vicino alla suggestiva spiaggia di Baratti.
Lì avrei piantato l'ombrellone, come un anno fa, ad attendere che Ginevra ci piantasse il suo, accanto al mio. I giorni di quel giugno trascorrevano, ma Ginevra ed il suo ombrellone non ci raggiunsero. Sapevo che alloggiava in un Albergo a pochi chilometri dal mare. Il mare le piaceva vederlo da lontano, alla sera, mentre il sole lentamente si tuffava nel suo misterioso nascondiglio. Cercai e trovai quell'albergo. Non fu facile farsi raccontare com'erano andate le cose. Ginevra la vacanza l'aveva prenotata e pagata, ma il giorno in cui era previsto il suo arrivo non si presentò nessuno.
Ai recapiti lasciati rispose una tipa, forse una parente. Ginevra non sarebbe più venuta in vacanza in Toscana, Ginevra non avrebbe più scritto libri, e non li avrebbe mai più raccontati. Quella vacanza interminabile la passai a veder giocare le mie bambine, che passarono tutto il tempo a bucare la sabbia, buche ogni giorno sempre più profonde.
Ma da quelle buche non ne uscì neppure un foglio, tanto meno Ginevra.
Ogni volta che qualcuno piantava un ombrellone accanto al mio, lacrime scivolavano da sotto i miei enormi occhiali da sole. Poi quel Giugno finì, così come finì la mia più bella amicizia.

Elaborare un lutto è esperienza che ci tocca, prima o poi, ed io sono riuscita nel mio compito. Invece non sono riuscita ad accettare che di quella storia, scritta da Ginevra, a me non rimanesse niente.

Mio marito si chiama Giovanni e il suo lavoro lo vive passeggiando nell'universo del software. Tra le sue amicizie c'è anche un certo Giacomo, che scrive storie. Mio marito ha deciso di occuparsi della pubblicazione di queste storie. Navigando nel suo mondo ha trovato il modo di elaborare e pubblicare ebook e io osservo da lontano questo gioco, di questi due amici, che del gioco hanno la stessa iniziale. Osservo da lontano... fino a quando mi riesce collegare i fili che da questo gioco mi riconducono ad una storia che la sua pubblicazione non la vedrà mai.

Nasce facilebook.it, l'idea di una donna che mette insieme tre G e si tuffa.

Tutta questa storia semplicemente per farvi comprendere a chi consegnerete la vostra storia, per vederla finalmente pubblicata: ad una donna che lavorerà affinché quella storia si incontri con la sua giusta estate.

Un saluto... Sabrina

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